Torino in rodaggio, Valencia troppo avanti: il test finisce 3-0 per gli spagnoli

Rientro in campo per Zapata dopo 308 giorni, buoni spunti da Simeone nonostante il rosso a Anjorin

Una lezione utile nel percorso di crescita granata. Il Valencia si è imposto con un netto 3-0 nell’amichevole contro il Torino, mostrando una condizione fisica e una preparazione tattica decisamente più avanzate rispetto ai ragazzi di Baroni. I “pipistrelli”, che si apprestano ad affrontare la Real Sociedad nel loro esordio in Liga questo sabato, hanno sfruttato al meglio una maggiore brillantezza atletica e alcune lacune difensive ancora da sistemare nella retroguardia granata. La doppietta di Javi Guerra e il gol di Rioja hanno certificato la superiorità spagnola, accentuata dall’espulsione di Anjorin in avvio di ripresa che ha complicato ulteriormente i piani tattici dei piemontesi. Un risultato che fornisce spunti interessanti per gli analisti sportivi, come quelli che si possono trovare su 31Bet, dove vengono approfondite le dinamiche dei test precampionato.

Difesa da registrare e problemi di attenzione

La squadra di Marco Baroni ha mostrato alcuni preoccupanti cali di concentrazione in fase difensiva, elementi su cui il tecnico dovrà necessariamente lavorare nelle prossime settimane. Le difficoltà sono emerse già nei primi minuti, con Israel chiamato a diversi interventi per mantenere inviolata la porta granata. L’estremo difensore uruguaiano, tuttavia, non ha potuto evitare il vantaggio valenciano arrivato al 21′ quando Javi Guerra ha trafitto la difesa con un diagonale preciso, passato sotto le gambe di un Coco non impeccabile nell’occasione.

Il difensore guineano è stato protagonista in negativo anche in occasione del raddoppio degli spagnoli, al 43′, perdendo un duello fisico con Hugo Duro che ha poi innescato il contropiede finalizzato da Rioja. Situazioni che evidenziano come la fase difensiva necessiti di aggiustamenti importanti, soprattutto nell’approccio e nelle marcature preventive.

Qualche segnale offensivo nonostante le difficoltà

Sul fronte offensivo, nonostante il passivo, il Torino ha comunque mostrato sprazzi di buon calcio e alcune interessanti trame di gioco. Adams e Vlasic hanno tentato di impensierire la retroguardia valenciana con quattro conclusioni complessive, mentre Aboukhlal si è reso pericoloso con un colpo di testa in tuffo terminato di poco a lato prima dell’intervallo.

Nella ripresa, nonostante l’inferiorità numerica, il marocchino ha avuto sui piedi una ghiotta occasione per accorciare le distanze, ma la lucidità è mancata nel momento decisivo del confronto con il portiere avversario. La sensazione è che la squadra abbia idee interessanti in fase di costruzione, ma manchi ancora la necessaria brillantezza per concretizzarle.

Il ritorno del capitano e le note positive

In un pomeriggio complessivamente complicato, i tifosi granata hanno potuto gioire per due eventi significativi: l’esordio convincente di Giovanni Simeone e, soprattutto, il ritorno in campo di Duvan Zapata. Il capitano colombiano è rientrato dopo 308 giorni di assenza, un recupero fondamentale per le ambizioni della squadra. Baroni gli ha concesso alcuni minuti nel finale, sufficienti per riassaporare le sensazioni del campo e mandare un segnale chiaro: “sono tornato”.

La presenza di Zapata, anche solo per pochi minuti, rappresenta una notizia estremamente positiva per tutto l’ambiente granata. La sua leadership e il suo fiuto del gol saranno elementi fondamentali per la stagione che sta per iniziare, come evidenziano le analisi sui dati chiave delle partite di calcio che mostrano quanto l’assenza di un bomber di razza possa influenzare i risultati di una squadra.

Un test utile nonostante il risultato

Il risultato negativo non deve allarmare eccessivamente: il Valencia è apparso semplicemente più avanti nella condizione fisica, un vantaggio naturale considerando che gli spagnoli debutteranno in campionato tra pochi giorni. L’espulsione di Anjorin in avvio di ripresa, inoltre, ha complicato notevolmente i piani tattici di Baroni, costringendo la squadra a un secondo tempo in inferiorità numerica.

Il tecnico granata, forte della sua esperienza, saprà sicuramente trarre preziose indicazioni da questa sconfitta, lavorando per correggere le disattenzioni difensive e per migliorare l’efficacia offensiva. La preparazione estiva serve proprio a questo: individuare problemi e risolverli prima che inizino le partite che contano davvero.

Per il Torino, questa amichevole rappresenta un utile promemoria delle aree su cui concentrarsi nelle prossime settimane, con la consapevolezza che il cantiere è ancora aperto ma che i materiali per costruire una squadra competitiva ci sono tutti. Con il recupero di Zapata, l’inserimento di Simeone e un assetto difensivo da registrare, Baroni ha ancora tempo per presentare un Torino all’altezza delle aspettative per l’inizio del campionato.